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Parco Terrestre

24 Gennaio 2012 | By

Il centro turistico ArchiMete Sardegna è nel cuore del Parco Naturale Regionale di Porto Conte, area naturale protetta di grande pregio istituita nel 1999. Il parco si estende per 5.350 ettari nel territorio del Comune di Alghero e presenta scenari naturali assai variegati e unici nel loro genere. La zona di costa è compresa fra Capo Caccia a ovest e Punta Giglio a est ed è caratterizzata da ampi costoni di falesie a picco sul mare, alternati a tratti di roccia meno scoscesi. L’entroterra del promontorio è invece dominato da colline dolci e piccole radure dove è frequente avvistare animali che vivono allo stato brado: dai cinghiali ai cervi, dai daini alle donnole, ai ricci e perfino gli asinelli bianchi dell’Asinara, ben visibili all’interno della Foresta demaniale Le Prigionette “Arca di Noè” che si trova a poche centinaia di metri dal centro turistico ArchiMete Sardegna.
Una manciata di chilometri più a nord si trova il lago Baratz, unico lago naturale della Sardegna e meta privilegiata degli itinerari di trekking, in mountain bike e a cavallo che percorrono i sentieri della zona di Porto Ferro. Si estende per poco più di mezzo chilometro quadrato, ma è un vero e proprio laboratorio naturale all’aperto grazie alla presenza di numerose specie di flora e fauna. Sulle rive del laghetto è rigogliosa la macchia mediterranea con cisto, rosmarino selvatico, mirto, lavanda e corbezzolo, e tra gli arbusti non è difficile scorgere uccelli come la folaga e il germano reale, mentre a pelo d’acqua fanno capolino le testuggini d’acqua dolce.
Altro bacino idrico di grande interesse naturalistico e storico è lo stagno del Calich, all’ingresso ovest di Alghero, nei pressi di Fertilia. Lo stagno rientra nel perimetro del parco regionale di Porto Conte ed è ecosistema per numerose varietà vegetali e faunistiche. Ben visibile l’antico ponte romano che, insieme alla Villa romana di Sant’Imbenia, è tra le poche testimonianze rimaste dell’età Imperiale.
Bisogna andare indietro di 6000 anni, al Neolitico, per inquadrare la storia del territorio algherese: la zona custodisce splendide testimonianze storiche e archeologiche delle epoche prenuragica e nuragica, come le necropoli ipogeiche di Santu Pedru (San Pietro) e Anghelu Ruju (Angelo rosso, cioè il diavolo) e i villaggi nuragici di Palmavera e Sant’Imbenia, tutti luoghi facilmente raggiungibili dal centro turistico ArchiMete Sardegna. A Sant’Imbenia, in particolare, nel IX secolo a.C., i fenici stabilirono un importante porto commerciale sfruttando il riparo naturale dell’insenatura di Porto Conte e la presenza di sorgenti di acqua dolce.

Capo Caccia, scrigno di endemismi botanici

10 Dicembre 2011 | By

Il Parco naturale regionale di Porto Conte e l’Area Marina protetta di Capo Caccia e Isola Piana sono scrigni di biodiversità sia dal punto di vista floristico che faunistico. Inverni miti ed estati secche, condizioni climatiche tipiche della Sardegna, hanno favorito la diffusione di endemismi di enorme interesse naturalistico.

E tutto è alla portata di mano –anzi, di macchina fotografica!– di studiosi e appassionati di botanica e biologia.

Gli oltre cinquemila ettari di superficie del Parco regionale sono habitat naturale per straordinarie specie vegetali endemiche. In particolare in due aree di grande interesse, come Capo Caccia e Punta Giglio, dove la geomorfologia del territorio –prevalentemente carsico, con pochi centimetri di sedimento e terra tipicamente rossa– ha permesso il diffondersi di arbusti bassi ed erbe cespugliose: tra questi spiccano per importanza la Centaurea horrida (il fiordaliso spinoso, endemico della Sardegna settentrionale) e il Limonium nymphaeum, paleoendemismo noto come statice delle ninfe.


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