Nel suo piccolo museo privato si respira quasi la stessa atmosfera della nave Calypso di Jacques Cousteau, fra avventure degli uomini-rana e le temerarie sfide alle leggi della fisica lanciate dai pionieri della subacquea.
Per Luigi Zagati, torinese con Alghero nel cuore e anche di più, il mare di Capo Caccia rappresenta una (per non dire “la”) ragione di vita, unita a una smisurata passione per l’attività subacquea.
Nel 1962, quasi per caso come sempre accade per le cose belle, il primo tuffo e la folgorazione. Quattro anni più tardi il corso sub con la Fips –l’attuale Fipsas- (di cui custodisce gelosamente il tesserino telato). Da allora per lui è cominciata la vera e propria scoperta di un mondo affascinante e inesplorato, di quel “Sesto continente” raccontato con altrettanta passione a metà degli anni ’50 da Folco (altro…)