Pinne e maschera per vivere un sogno color turchese
I giorno
Arrivo e sistemazione presso la struttura ricettiva.
II giorno
I Giganti di pietra. Snorkeling lungo le falesie di Capo Caccia
III giorno
All’ombra del Gigante. Tour snorkeling di Capo Caccia a tu per tu con l’incanto delle falesie
IV giorno
Mattina: l’incanto di flora e fauna lungo i sentieri dell’oasi naturalistica Prigionette-Arca di Noè (con guida. Livello difficoltà: facile)
Termine soggiorno e ripartenza
Quota partecipazione: 450,00 € a persona
Per informazioni inviare una mail all’indirizzo di posta elettronica archimete@archimete.it specificando la dicitura “Info per soggiorno” nell’oggetto.
Oppure contattare i numeri +39 327 5909300 – +39 333 6744889 – +39 334 9372278 (orario: 09.00-13.00 / 14.00-19.00)
Informazioni utili
La quota comprende: soggiorno presso la Guest house Sa Branda, 2 escursioni snorkeling guidate* all’interno dell’Area Marina protetta di Capo Caccia-Isola Piana; 1 escursione naturalistica guidata all’interno del Parco Naturale di Porto Conte; 3 snacks, servizio transfer con minibus per alloggio e attività.
*(incluse le attrezzature: muta, pinne, maschera, snorkel)
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Numero partecipanti: minimo 4, massimo 6.
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Periodo consigliato: aprile, maggio, giugno, settembre, ottobre, novembre.
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Richiedi un preventivo per i mesi di luglio e agosto o se desideri un’altra struttura per il soggiorno
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Il Centro turistico ArchiMete opera all’interno del Parco Naturale Regionale di Porto Conte e dell’Area Marina Protetta di Capo Caccia e Isola Piana. Ambienti unici per ricchezza e varietà di specie faunistiche e vegetali, ma anche per gli straordinari scenari naturali e per i panorami mozzafiato.
In questo contesto il centro elabora e propone pacchetti escursioni che valorizzano al meglio il patrimonio naturalistico, ambientale, storico e culturale della zona.
Proposte che abbracciano i diversi rami di attività di ArchiMete: diving, snorkeling, trekking, kayak, osservazione ambientale e altre attività a contatto con la natura.
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Il personale del centro turistico è a disposizione anche per studiare proposte personalizzate.
Ospitalità a ottime condizioni grazie a una rete di strutture selezionate.
Per informazioni inviare una mail all’indirizzo di posta elettronica archimete@archimete.it specificando la dicitura “Info pacchetti escursioni” nell’oggetto.
Oppure contattare i numeri +39 327 5909300 – +39 333 6744889 – +39 334 9372278 (orario: 09.00-13.00 / 14.00-19.00)
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Il sito archeologico si trova lungo la strada che conduce a Capo Caccia, appena superato il bivio per la Strada provinciale 55 bis che conduce a Sassari. Il sito è nel cuore della rada di Porto Conte, nella cosiddetta “baia delle ninfe” o “Nymphaeus Portus” di Tolomeo. Il complesso sorge in riva al mare e finora gli archeologi hanno portato alla luce 49 ambienti distribuiti per quasi 140 metri di lunghezza. Sono ancora ben visibili alcuni mosaici, ma molti sono stati asportati ed esposti in sicurezza nel Museo archeologico nazionale “Sanna” di Sassari (via Roma 64; tel. 079.272203- www.museosannasassari.it).
Secondo gli archeologi la villa era il “buen retiro” di un facoltoso personaggio dell’epoca che qui si dedicava al cosiddetto “otium”, cioè alla cura dello spirito e ai piaceri del corpo. L’estensione del complesso e le strutture ritrovate, però, lasciano supporre che fosse anche un punto di produzione agricola che godeva di una posizione privilegiata per quanto riguarda gli imbarchi e i commerci marittimi.
Nel corso dei secoli la villa ha subito diversi rimaneggiamenti e sono ben visibili le varie tecniche edilizie impiegate, come l’opus caementicium e l’opus africanum, fino ad opere murarie in pietre a secco relative al periodo medievale.
La parte più a nord della villa era probabilmente su due piani e nella parte bassa era stato ricavato un ambiente termale decorato con marmi e ricche decorazioni policrome. Tra queste ha destato particolare interesse archeologico e artistico uno stucco che raffigura una Nereide a cavallo di un animale marino. Una figura leggendaria figlia di Nereo, la divinità marina della mitologia greca che abitava in una grotta negli abissi marini. Ed è proprio nel comprensorio di Capo Caccia che si trova la “Grotta di Nereo”, tra i più importanti e spettacolari antri sommersi del Mediterraneo la cui visita rientra fra gli itinerari proposti dal centro turistico ArchiMete.
Sito prenuragico di straordinaria importanza e il più vasto della Sardegna. Si trova in località I Piani, lungo la Provinciale 42, non distante dall’aeroporto di Alghero-Fertilia. Fu scoperta per caso nel 1903, durante gli scavi per la costruzione di una casa colonica. Il ritrovamento di alcune ossa umane incoraggiò a scavare, fino a trovare vasellame, monili e numerose tombe ipogee. Nel corso degli anni sono state ritrovate 38 Domus de Janas (case delle fate), tombe sotterranee risalenti a tre diverse epoche storiche: alla cultura di Ozieri (3.500 a.C.), del vaso campaniforme (2000-1900 a.C.) e di Bonnanaro (1800 a.C.).
Tra le numerose torri costiere della zona del Parco regionale di Porto Conte, quella che domina la baia di Tramariglio e il centro turistico ArchiMete è indubbiamente la più importante. È stata realizzata in materiale calcareo sul finire del ‘500, in piena dominazione spagnola: è conservata in buone condizioni e, all’interno, è visibile la volta a cupola e pilastro sul terrazzo dove sono ancora presenti i fori che lasciavano filtrare la luce all’interno.
Un sentiero di grande interesse naturalistico e storico, poiché è immerso nella macchia mediterranea che si affaccia sul blu del mare di Capo Caccia, e permette di ammirare manufatti storici come la Torre del Bollo (XVII secolo), elemento dell’estesa catena di torri costiere per l’avvistamento di pirati, predoni e nemici. Il centro turistico ArchiMete è luogo di partenza ideale, perché da qui, a piedi, in bicicletta o in auto, si raggiunge facilmente il moletto di Cala Dragunara. Si comincia a salire in direzione sud est verso Capo Caccia, attraversando sentieri immersi nella macchia mediterranea, tra cisti, ginepri, rosmarino selvatico, lentisco e rigogliose euforbie. Basta alzare lo sguardo per rimanere incantati dalle acque turchesi di Cala Dragunara e di Porto Conte, fino al piccolo promontorio di Punta Giglio. Sono talmente tante e belle le cose da vedere che i 4-500 metri di sentiero passano veloci. In pochi minuti si raggiunge la collinetta su cui svetta la Torre del Bollo, struttura fortificata del XVII secolo utilizzata fino a poco meno di un paio di secoli fa come punto privilegiato per l’avvistamento. Da qui parte un sentiero in discesa che conduce in pochi minuti al mare a ridosso di Cala Dragunara. Le sorprese non finiscono: lungo questo tratto di costa si snoda uno dei più bei sentieri snorkeling dell’Area Marina Protetta di Capo Caccia – Isola Piana.
È la parte del promontorio che chiude il versante orientale di Porto Conte. L’escursione, della durata di circa 3 ore, traccia una sorta di anello che permette di vedere le meraviglie naturali di questa parte del Parco Naturale Regionale di Porto Conte e ammirare panorami mozzafiato che risaltano sull’intenso blu del mare di Sardegna. Durante la camminata si incontrano i resti delle piattaforme per i cannoni della contraerea, bunker e casermette utilizzati nella Seconda Guerra Mondiale. La zona è ideale anche per escursioni in mountain bike e a cavallo e si trova esattamente sopra un altro importante luogo escursionistico, stavolta subacqueo: la grotta dei Cervi.
È tra le più importanti grotte della Sardegna e del bacino del Mediterraneo, sia a livello naturalistico che scientifico. All’interno, infatti, si trova un ricco giacimento fossile di resti di cervi sardi della specie Megaloceros cazioti algarensis che vissero in questa zona, all’epoca ancora emersa, tra 120.000 e 75.000 anni fa.
Il percorso subacqueo, accessibile alla maggior parte dei sub, si apre all’interno della falesia di Punta Giglio, all’imboccatura est della baia di Porto Conte.
Partenza: la grotta è a 5 minuti di gommone dal centro turistico ArchiMete.
Percorso: la grotta è articolata su tre livelli e l’esplorazione è abbastanza facile, adatta alla maggior parte dei subacquei
Profondità: massimo 15 metri, quota di ingresso alla grotta
Da vedere: Basta puntare la torcia alle pareti per godere di arabeschi di calcite e stalattiti che fanno da cornice naturale a un laghetto affacciato all’interno di una camera aerea dentro la falesia. L’aria è respirabile grazie ad alcune fessure della roccia che comunicano con l’esterno ed è sulle rive del laghetto che i subacquei lasciano in sicurezza gav, pinne e piombi, ovviamente con l’accortezza di non danneggiare le stalattiti e le rocce arabescate. Liberi dalle attrezzature, si percorrono pochi metri a piedi per addentrarsi in una nicchia che custodisce un giacimento fossile di ossa di cervi sardi: perfettamente visibili ossa lunghe, crani, mandibole e i maestosi palchi di questi animali che, decine di migliaia di anni fa, popolavano in maniera massiccia tutta la zona di Porto Conte, a quell’epoca emersa. I paleontologi ritengono che i cervi cercassero riparo dalle intemperie all’interno della grotta, ma un po’ a causa del buio, un po’ della calca, cadessero in una parte stretta e profonda della cavità che diventava una trappola mortale.
Durata esplorazione: 1 ora
La quota comprende: bombola da sub e zavorra, trasferimento e rientro in gommone, guida subacquea e naturalistica all’interno della grotta, risciacquo e deposito attrezzature.
Maggiori informazioni: Il centro turistico ArchiMete offre la possibilità di convenienti pacchetti immersioni che consentono di vivere appieno le meraviglie dell’Area Marina Protetta di Capo Caccia-Isola Piana. L’offerta può essere combinata anche con le escursioni trekking, snorkeling e le altre attività naturalistiche proposte da ArchiMete. Vedi anche la sezione Scopri le nostre offerte
Il sito archeologico si trova lungo la strada che conduce a Capo Caccia, appena superato il bivio per la Strada provinciale 55 bis che conduce a Sassari. Il sito è nel cuore della rada di Porto Conte, nella cosiddetta “baia delle ninfe” o “Nymphaeus Portus” di Tolomeo. Il complesso sorge in riva al mare e finora gli archeologi hanno portato alla luce 49 ambienti distribuiti per quasi 140 metri di lunghezza. Sono ancora ben visibili alcuni mosaici, ma molti sono stati asportati ed esposti in sicurezza nel Museo archeologico nazionale “Sanna” di Sassari (via Roma 64; tel. 079.272203- www.museosannasassari.it).
Secondo gli archeologi la villa era il “buen retiro” di un facoltoso personaggio dell’epoca che qui si dedicava al cosiddetto “otium”, cioè alla cura dello spirito e ai piaceri del corpo. L’estensione del complesso e le strutture ritrovate, però, lasciano supporre che fosse anche un punto di produzione agricola che godeva di una posizione privilegiata per quanto riguarda gli imbarchi e i commerci marittimi.
Nel corso dei secoli la villa ha subito diversi rimaneggiamenti e sono ben visibili le varie tecniche edilizie impiegate, come l’opus caementicium e l’opus africanum, fino ad opere murarie in pietre a secco relative al periodo medievale.
La parte più a nord della villa era probabilmente su due piani e nella parte bassa era stato ricavato un ambiente termale decorato con marmi e ricche decorazioni policrome. Tra queste ha destato particolare interesse archeologico e artistico uno stucco che raffigura una Nereide a cavallo di un animale marino. Una figura leggendaria figlia di Nereo, la divinità marina della mitologia greca che abitava in una grotta negli abissi marini. Ed è proprio nel comprensorio di Capo Caccia che si trova la Grotta di Nereo, tra i più importanti e spettacolari antri sommersi del Mediterraneo la cui visita rientra fra gli itinerari proposti dal centro turistico ArchiMete.