Il mercato spagnolo si conferma un importantissimo punto di riferimento per l’industria turistica sarda. Ne abbiamo avuto la prova il 4 giugno scorso partecipando al workshop tra buyers spagnoli e operatori turistici della Sardegna promosso a Madrid, presso l’Ambasciata italiana, dal Servizio Gestione Progetti Nazionali e Comunitari dell’Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Autonoma della Sardegna.
Al di là di qualche aspetto organizzativo da tarare meglio (ne parleremo più avanti), a Madrid abbiamo potuto rilevare il grande interesse degli operatori madrileni e spagnoli nei confronti dell’offerta sarda dedicata al turismo attivo: diving, snorkeling e trekking la fanno da padroni, anche perché gli spagnoli sono un popolo curioso e dinamico, a tutte le età. Ottimo l’interesse anche verso settori come il kayak, i tour culturali e per l’assai promettente nicchia del golf che attira sempre più turisti dal centro e nord Europa desiderosi di vivere una vacanza attiva e al tempo stesso di relax. Ovviamente immersi nella natura incontaminata (a Capo Caccia i due parchi, quello terrestre di Porto Conte e l’Area marina, rappresentano due enormi valori aggiunti).
Vacanza individuale per giovani, evergreen e gruppi, anche numerosi: sono le tipologie richieste dagli operatori spagnoli, attenti a un’offerta qualificata, “friendly” e ben studiata nel rapporto qualità-prezzo. Da questo punto di vista i tour operator spagnoli e le agenzie di viaggio incontrate sono rimaste molto positivamente colpite dalla varietà di ambienti e di attività che è possibile vedere e praticare nel paradiso algherese di Capo Caccia.
Per quanto riguarda la parte terrestre il turismo spagnolo cerca un rapporto intenso con la natura (trekking, mountain bike, kayak, osservazione naturalistica e ambientale). E altrettanto forte è la passione per “el buceo”, l’immersione subacquea, e lo snorkeling impreziosito dal tour delle maestose falesie che, nella zona di Capo Caccia, custodiscono uno dei più scenografici e affascinanti sistemi di grotte sottomarine al mondo.
Dal workshop di Madrid vengono fuori anche altre considerazioni che riguardano le istituzioni e gli operatori turistici sardi. La Sardegna, sebbene rimanga perla del Mediterraneo e straordinaria culla di civiltà e cultura, rischia di non riuscire più ad attrarre un numero di turisti sufficiente a rendere il turismo la prima industria dell’isola. La globalizzazione, le tariffe assai competitive di numerose compagnie aeree che fanno rotta verso mete esotiche, rischiano di aumentare l’isolamento della Sardegna. Ecco perché è necessario che le istituzioni –in primis la Regione– intervengano in maniera incisiva per rivoluzionare il sistema dei trasporti e dei collegamenti da e per la Sardegna.
Inutile nasconderlo: il gioco è tutto qui e, senza fare nomi, è alla base del successo di compagnie aeree che praticano tariffe contenute e competitive e sono sempre più punto di riferimento per turisti e business-men. Stesso discorso deve valere per le compagnie di navigazione, ancora troppo poco concorrenziali.
Sul fronte operatori sardi, invece, è necessario che in modo serio ¬e magari con il coordinamento delle istituzioni– si cominci a fare rete. La politica del “curare il proprio orticello” non porta da nessuna parte. ArchiMete ha bisogno delle strutture ricettive e viceversa. Allo stesso modo, con la medesima reciprocità, questi attori hanno bisogno, per esempio, del servizio di noleggio con conducente, piuttosto che del wedding planner e organizzatore di eventi.
All’inizio del post di accennava alla necessità di tarare meglio alcuni aspetti organizzativi: così come è stato fatto in occasione della Bitas 2012, sarebbe stato utile per gli operatori sardi avere la possibilità di fissare on line, nei giorni immediatamente precedenti l’evento, l’agenda di appuntamenti. Sarebbe così stato privilegiato l’interesse diretto tra buyers e sellers e si sarebbero evitati i vuoti di contatti che si sono verificati al workshop nel corso del pomeriggio.
È un nostro piccolo suggerimento per il prossimo appuntamento da organizzare, con l’auspicio che venga raccolto.
Per il resto che dire? La parte centrale della stagione turistica è appena cominciata: «Un anno difficile» è il commento più ricorrente fra gli operatori. A settembre si tireranno le prime somme. Intanto ci si muova, tutti e in maniera il più possibile coordinata, per aprire davvero al mondo quello scrigno di natura, arte e cultura che è la nostra Sardegna.
Galleria fotografica delle nostre fiere:
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