(for english version click here, please) Una vacanza in Sardegna, ad Alghero con la sua Riviera del Corallo, è affascinante e per molti aspetti straordinaria. Relax e divertimento sono arricchiti da spunti culturali di notevole interesse. In una porzione di territorio non troppo estesa sono presenti splendide testimonianze storiche, archeologiche, naturalistiche e paesaggistiche.
La Necropoli di Anghelu Ruju è il più vasto sito prenuragico della Sardegna. Fu scoperta per caso nel 1903, durante gli scavi per la costruzione di una casa colonica. Il ritrovamento di alcune ossa umane incoraggiò a scavare, fino a trovare vasellame, monili e numerose tombe ipogee. Nel corso degli anni sono state ritrovate 38 Domus de Janas (case delle fate), tombe sotterranee risalenti a tre diverse
epoche storiche: alla cultura di Ozieri (3.500 a.C.), del vaso campaniforme (2000-1900 a.C.) e di Bonnanaro (1800 a.C.).
Da non perdere, non distante, c’è il maestoso complesso nuragico Palmavera. Il torrione principale risale al XV-XIV secolo a.C.
ed è ancora visitabile in tutte le sue parti, compresa la grande camera centrale con cupola a tholos. Considerata la struttura del complesso, fondata ai piedi del Monte Doglia, gli archeologi ipotizzano che tutt’intorno fossero presenti capanne e rifugi.
La seconda fase di vita del nuraghe si è sviluppata a partire dalla prima metà del IX secolo a.C., quando fu aggiunta una seconda torre e ricoperta l’altra con blocchi di arenaria, materiale molto diffuso nella zona.
La visita è articolata fra le due torri ed è possibile entrare anche nella capanna delle riunioni, dove ancora si trovano un sedile in pietra, una vasca e il trono del capo tribù. Numerosi reperti ritrovati durante gli scavi sono esposti al Museo archeologico nazionale “Sanna” di Sassari.
Un trekking ambientale nel Parco di Porto Conte o un’escursione snorkeling nell’Area Marina Protetta di Capo Caccia – Isola Piana permettono poi di vedere molte delle numerose torri spagnole disseminate lungo la costa algherese. Tra le più importanti c’è quella di Tramariglio, che domina l’omonima baia. È stata realizzata in materiale calcareo sul finire del ‘500, in piena dominazione spagnola: è conservata in buone condizioni e, all’interno, è visibile la volta a cupola e pilastro sul terrazzo dove sono ancora presenti i fori che lasciavano filtrare la luce all’interno.
Un tour ad Alghero e a Capo Caccia deve necessariamente contemplare una visita alla Grotta di Nettuno. È tra i luoghi più spettacolari e facilmente visitabili dal pubblico ed è stata scoperta per caso da un pescatore del luogo nel XVIII secolo. È accessibile sia da mare che da terra attraverso la Escala del Cabirol (scala del capriolo), 656 gradini che corrono lungo la falesia a picco sul mare, proprio di fronte all’Isola Foradada.
L’origine carsica del promontorio rende la zona un vero e proprio dedalo di grotte scenografiche e anfratti di rara bellezza. A Capo Caccia, oltre al Nettuno, si trova la Grotta di Nereo, la più grande ed estesa del Mediterraneo e visitabile solo con un’escursione subacquea riservata a chi ha esperienza e il brevetto avanzato.
E per gli appassionati di subacquea, diving e snorkeling c’è anche la simpatica opportunità del museo privato di Luigi Zagati, testimone dell’età pionieristica della subacquea a Capo Caccia.
Una vacanza ad Alghero…, che meravigliosa sorpresa!